Minter presentazione

JANE MINTER

un mondo di contemporanea  poesia

 

Londinese, Jane Minter vive attualmente in Italia, nella provincia vicentina.

 

Nel panorama degli artisti internazionali che dipingono ad acquerello, ritengo che la ricerca di Jane sia tra quelle che più si distinguono, per serietà e coerenza.

Difficile non riconoscere le sue opere, una volta che si è entrati nel suo mondo immaginario: sia che si tratti di opere in cui il soggetto si palesa chiaramente, o dipinti al limite dell’astratto, i suoi lavori fanno pensare, ci prendono per mano e ci introducono in un mondo sospeso e suggestivo, certamente poetico, anche se di una poesia non del tutto rassicurante.

 

Osservando i dipinti di Jane ho sempre avuto la sensazione di assistere ad un processo in evoluzione, che si verifica proprio sotto ai miei occhi. Mentre mi trovo davanti ad un suo lavoro, i pigmenti sembrano muoversi e immergersi nell’acqua, travolti da un movimento che li porterà a sciogliersi o a raggrumarsi tra di loro. A volte mi sembra di assistere ad una vera e propria lotta tra quelle piccolissime particelle colorate e la furia dell’elemento acqua che le travolge… poi, nel tentativo di resistere alla dispersione, ecco che accade il miracolo:  piccoli grumi preziosi sembrano emergere e minuscole isole dai timbri soffusi e brillanti vanno a creare forme in parte sfatte e in parte cristallizzate. L’atmosfera è rarefatta, eppure avvertiamo energia in quei toni e in quei timbri e l’incanto delle sue creazioni suggerisce sempre uno spazio tridimensionale.

 

Il modo di operare di Jane Minter è necessariamente lento e contemplativo e solo una lunga esperienza sul campo le ha consentito di arrivare a creare acquerelli che sembrano essersi dipinti da sé. La sua opera rappresenta il paradosso di forme che paiono esistere in quanto create e al tempo stesso risparmiate

dall’azione dell’acqua. I pigmenti sono evidentemente in soluzione, ma prima del disfacimento riescono  a non farsi inghiottire e a resistere, – a volte sembrano riemergere dopo essere stati travolti da un’inondazione – e a riapparire lì dove si trovano, davanti ai nostri occhi, per andare a comporre forme profondamente evocative.

 

Tra le opere più recenti di Jane Minter, ho potuto apprezzare delle morbide stesure di colore, orizzontali e verticali, rese con una tale maestria da fare invidia a chiunque lavori con l’acquerello.

Chi dipinge ad acquerello sa che per quanto ci si spenda nel praticarla, questa tecnica  riserva sempre un margine di imprevedibilità, ponendo dei limiti al controllo dell’artefice. Per questo il lavoro di Jane è ancora più straordinario: in questi fogli preziosi pare non ci sia alcun limite all’azione dell’acqua e le forme che emergono dal suo lavoro paziente e sperimentale, sembrano non essere state nemmeno sfiorate dalla mano dell’artista, la quale, con straordinaria, apparente leggerezza sa ricavare dai suoi ‘fogli d’acqua’ il suo personale universo.

 

 

Il mondo di Jane Minter è abitato da fiori, bacche e frutti, a volte utensili e oggetti di uso quotidiano, altre volte suggestivi paesaggi sospesi, ma ciò non inganni: siamo lontani anni luce da un’interpretazione retrò di questa tecnica, e se i temi sembrano appartenere ai filoni storici della pittura ad acquerello, l’artista ci sorprende per l’assoluta modernità del suo approccio.

 

 

Valentina Verlato                                                                                      25  Ottobre 2019